No, non sto canticchiando tra me e me il motivetto di Alan Sorrenti “Noi siamo figli delle stelle, non ci fermeremo mai per niente al mondo”, intendevo parlare di quei figli che nascono in famiglie benestanti, figli di vere e proprie stelle, che appena venuti al mondo godono di tutti i benefici che un grande patrimonio può offrire loro.
Ammettiamolo, chi di noi non si è mai lamentato di non essere nato in una famiglia ricca, pensando che in quel caso tutto venga ereditato senza grandi sforzi? Indubbiamente nascere in famiglie abbienti agevola e dà diritto ad agi non alla portata di tutti.
Di patrimoni stellari nel mondo ce ne sono parecchi, ma non tutte le gestioni del denaro sono uguali, nè tantomeno l’educazione impartita ai figli.
Si va dagli eccessi della figlia di Madonna, Lourdes, che sin dalla tenera età vantava una paghetta settimanale pari a poco meno di un anno di stipendi di casa nostra, alla figlia di Tom Cruise, Suri, che da sempre ha mostrato eccessi nello stile e nelle spese, per le quali si dice abbia da sempre avuto a disposizione una personale carta di credito. A proposito di famiglie ricche ed eccessi, è nato anche un programma televisivo che ha anche coniato un nuovo termine “Riccanza”: il reality racconta la brillante quotidianità di giovani rampolli benestanti, provenienti da ricche famiglie italiane, e di come questi trascorrano le giornate tra studio, lavoro e svaghi, con particolare attenzione alle loro vacanze in mete esclusive, party mondani, cene in ristoranti stellati, abiti griffati, shopping e vizi vari. In realtà uno show in cui lo sperpero e l’ostentazione del lusso, provoca quasi indignazione.
Ma, di contro, non tutti i figli delle stelle fanno una vita, finanziariamente parlando, così estrema. Esistono anche famiglie dai grandi patrimoni, attente all’Educazione (finanziaria e non) dei figli. Parliamo ad esempio del grande Warren Buffett, che vanta un patrimonio ragguardevole: la sua fortuna verrà prevalentemente devoluta a favore di fondazioni benefiche, anche di proprietà dei propri figli. O parliamo ancora del grande patrimonio di Mark Zuckerberg, il padrone di Facebook, il quale ha annunciato che sua figlia avrà solo l’1% del suo patrimonio, il resto andrà a favore di opere a miglioramento del mondo.
Io credo che, ricchi o meno ricchi, l’educazione vada impartita a prescindere dal portafoglio. Nel primo caso per avere un’accurata gestione di quello che abbiamo ereditato senza troppe complicazioni, nel secondo invece, proprio per imparare a fare scelte corrette ed acquisire le competenze adeguate a costruire un patrimonio. E chissà che, con la giusta educazione, l’impegno e il rispetto per quanto guadagnato, non si possa aspirare a dare ai nostri figli un capitale tale da costituire un buon punto di partenza per i loro studi o i loro progetti futuri.