Vi siete mai chiesti chi è oggi a pagare se una banca fallisce?
Lo scorso 27 giugno è stata emanata una direttiva al quanto chiara denominata ECOFIN e che stabilisce cosa fare in caso di fallimento di una banca.
Questa direttiva non fa altro che coinvolgere direttamente i risparmiatori nel salvataggio della loro banca di riferimento.
Quindi, se oggi si è cliente di una banca che ha qualche problema di liquidità, occorre essere consapevoli che lo Stato, quest’ultimo anch’esso fortemente indebitato, non interverrà più come avveniva in passato.
E quindi che cosa succede?
I primi ad intervenire in caso di fallimento saranno proprio i privati, con un limite massimo di intervento dell’8% delle passività della banca, chiamato (Bail-in).
Se questo apporto di liquidità non dovesse bastare, subentrerà lo Stato con un limite massimo d’intervento pari al 5% delle passività della banca, chiamato (Bail-out).
Se anche questo non dovesse bastare, interverrà il Fondo Europeo Salva Stati e Banche.
Ma che cosa significa: interverranno i privati fino ad un massimo dell’8%?
Significa che i primi a dover pagare in caso di fallimento di una Banca saranno proprio i clienti di quella banca, tramite gli strumenti che possiedono nella stessa e nella seguente priorità:
1. Azionisti
2. Obbligazionisti Subordinati
3. Obbligazionisti Senior
4. Depositi oltre 100 mila euro
Quindi, dato che i nostri risparmi sono frutto di grandi sacrifici, se vogliamo proteggerli, diamo anche un’occhiata all’indebitamento che ha l’istituto di credito e ponderiamo ogni aspetto.
Alessandro Lo Verde