Sono fermamente convinto che la prima regola che vada rispettata, da Consulente Finanziario, sia la trasparenza. Troppo semplice e poco etico, giocare sul filo dell’ambiguità….
Il problema è che esiste molta confusione tra alcuni termini, ad esempio nel concetto di capitale protetto e capitale garantito. Facciamo chiarezza prima di raccontare l’accaduto. La protezione del capitale è un obiettivo dichiarato da chi gestisce quel determinato investimento, ma il verificarsi di condizioni di mercato ostili, potrebbe far sì che questa protezione venga meno. Una vera e propria promessa insomma, ma non una garanzia. Differente invece è il concetto di capitale garantito, in quel caso si ha la certezza che alla fine di un periodo prestabilito si avrà indietro, tutto il capitale investito o una percentuale.
Ma esistono ancora strumenti in grado di garantire l’intero capitale? Io nutro qualche dubbio…
Tornando a quello che mi è successo, una mia cliente qualche tempo fa, dopo una mia proposta di non lasciare i risparmi sul conto corrente ma di allocarli in uno strumento adeguato alle sue esigenze, mi domanda se l’operazione comportasse qualche rischio. Alla mia risposta di conferma, che il rischio è intrinseco negli investimenti, che si può ridurre, ma non totalmente annullare, risponde che a questo punto era più conveniente l’offerta che gli era stata fatta da un altro istituto, che gli dava la garanzia di non perdere nulla del suo capitale. “Là i miei soldi sono protetti, male che vada i miei li prendo lo stesso”.
Ribadisco che entrare nei mercati offre opportunità di guadagno correlate al rischio che ci si assume. E per quanto sia possibile ridurlo al minimo, il rischio non è mai azzerato. Lei risponde, con garbo e quasi rammaricata di dovermi contraddire, che il tizio allo sportello glielo aveva assicurato.
Io dicevo che non era così, le diceva il contrario… Sai che si fa? Si va insieme allo sportello e lo dicano ad entrambi quello che hanno detto a lei….
L’addetto allo sportello che ci accoglie, che non era quello con cui la signora aveva parlato in precedenza, alla domanda rivolta dalla mia assistita se il suo capitale fosse realmente al sicuro, con un velo di disagio, ci manda a colloquio col direttore, il quale dopo un tentativo di tranquillizzare la cliente, dicendo che forse si era trattato di un equivoco, si trova a dover ammettere che il rischio seppur minimo, sussiste comunque.
Ecco, adesso parliamo la stessa lingua! E’ una corretta consulenza che permette di scegliere strumenti adeguati. A parità di condizioni la cliente è libera di scegliere. Indovinate chi ha scelto?
Ovviamente la chiarezza e la trasparenza vengono premiate sempre.