L’italiano si sa, ama mangiare, gesticolare, ama la mamma ed il mattone! Apoteosi di luoghi comuni? Forse.
Eppure un fondo di verità c’è: che da noi in Italia si mangi bene, anzi benissimo, vogliamo negarlo? Che poi gesticoliamo quando parliamo e riusciamo a farci capire ovunque noi ci troviamo è pure vero. La mamma poi… non è forse vero che siamo il paese che vanta più bamboccioni accuditi fino alle soglie degli anta? E del mattone che vogliamo dire? Ah! Toccate tutto agli italiani ma non la casa. Come dico sempre, il sogno più sognato dagli italiani è la casa. Il più importante degli obiettivi da realizzare.
Ecco quindi, che quando accade qualcosa che mette a repentaglio questo bene primario, ci sentiamo tutti un po’ sensibili all’argomento. Vi racconto una storia, di cui non sono diretto testimone, ma che mi è stata raccontata da un collega.
Il signor Tizio e la signora Caio, sono sposati da tantissimi anni, i due nonostante la loro volontà, non hanno mai avuto figli. La famiglia dispone di pochi risparmi in banca ed una casa di proprietà. La vita scorre serena e tranquilla, fin quando la donna scompare a causa di una malattia. Qualche mese dopo il tragico evento, bussano alla porta di Tizio i fratelli della moglie, dicendo che, non essendo presenti figli, una parte dell’eredità della sorella spetta a loro. Di conseguenza la proprietà della casa, era anche dei fratelli, i quali mettono subito in chiaro la volontà di venderla per distribuirne il ricavato.
Tizio, ancora sgomento dalla perdita della sua compagna di vita, rimane di sasso davanti alla richiesta. “Ma com’è possibile che la mia casa, debba essere ora in mano ai miei cognati?” pensava… Nello sconforto totale rivela la vicenda ad un amico, che gli consiglia una consulenza con un esperto.
Da questa consulenza e dalla analisi fatta, Tizio viene a conoscenza di quali sono stati gli errori commessi in questa situazione, ovvero che sarebbe bastato un testamento per escludere i fratelli dall’eredità (in quanto eredi legittimi e non legittimari) e tutto sarebbe andato in eredità soltanto al coniuge superstite. Allo stesso tempo viene rincuorato dal sapere che esiste un diritto di abitazione, a tutela del coniuge superstite, che consente ai cognati solo la vendita della loro quota di nuda proprietà, gravata dal diritto di abitazione di Tizio. Questo significa che Tizio potrà godere della propria abitazione fino a quando sarà in vita. Tutto è bene quel che finisce bene? Beh diciamo di sì, ma non sempre esistono delle soluzioni che a posteriori sistemano le cose, un’analisi ed un’azione preventiva sono le scelte migliori che si possano fare a tutela della famiglia, per evitare litigi tra gli eredi, disagi che aggravano la situazione e parenti che si rifanno vivi dopo una lunga assenza.